Quando la bontà è solo una maschera
Riflessioni sull’autenticità nelle relazioni
Quando la bontà è solo una maschera e l’energia non mente
Ci sono persone che parlano sempre di amore, di rispetto, di valori.
Ma non basta dirlo.
Quando la bontà è solo una maschera, lo percepisci: non c’è calore, non c’è presenza, non c’è quella naturalezza che fa sentire accolti.
È una gentilezza di facciata, più utile a compiacere l’immagine che a nutrire un legame.
Io non provo rancore.
Semplicemente, scelgo di non restare.
Scelgo spazi dove sentirmi davvero, senza forzature né ruoli.
Quando la bontà è solo una maschera e la profondità non serve
Ci sono ambienti in cui il valore viene dato solo a chi è sempre disponibile, accomodante, utile al momento giusto.
Chi si adatta, chi conferma, chi sostiene senza mai mettere in discussione.
E intanto… chi esprime pensieri profondi, chi si muove con autenticità, resta inascoltato.
Non perché manchi qualcosa, ma perché non serve a quel piccolo equilibrio di convenienze.
Quando la bontà è solo una maschera, la sensibilità non viene vista come un dono, ma come un disturbo.
E così si creano spazi che escludono chi non vuole giocare a compiacere.
Quando la bontà è solo una maschera e il sorriso è spento
I sorrisi sono cortesi, le risposte educate, le frasi colme di dolcezza apparente.
Eppure, manca l’anima.
Quel tipo di presenza che non ha bisogno di parole perfette, perché si avverte già dal silenzio.
Quando la bontà è solo una maschera, l’energia si spegne.
E io, che vivo di connessioni vere, non riesco a restare.
Non per orgoglio, ma per coerenza con ciò che sento.
Quando la bontà è solo una maschera e tu scegli la tua libertà
Allontanarsi da chi non risuona con te non significa chiudersi.
È un atto di amore verso se stessi.
Significa scegliere relazioni autentiche, libere da finzioni, da favoritismi nascosti, da quel buonismo che cerca solo approvazione.
Io scelgo il vero sentire.
Scelgo chi parla poco ma trasmette tanto.
Scelgo chi non ha bisogno di fingere, perché è già abbastanza così com’è.
Con presenza e rispetto,
Stefania De Gregori – La Gioia dell’Anima
Il risveglio delle anime come richiamo interiore
Fin dai giorni d’infanzia, hai avvertito un’armonia mancante, un senso di estraneità che ti ha guidato lungo strade solitarie, lontane dal calore delle connessioni umane. Non tutti gli sguardi erano distanti dal tuo spirito, ma l’inquinamento delle anime ha reso difficile trovare quella sintonia autentica.
Scopri JoieArtist: dove l’arte incontra l’anima